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La storia dell'amicizia tra due ragazzi, Nino e Giosuè - uno di origine ebrea, l'altro cristiano - in un tempo, la seconda guerra mondiale, e in un luogo, la Puglia, che diventano universali. Nino, il protagonista, è un adolescente che ha vissuto sulla pelle le drammatiche trasformazioni che si accompagnarono alla affermazione, prima, e alla caduta, poi, del regime fascista, senza lasciarsi mai intimidire dalla violenza e dalla brutalità che colpì chi cercava di sottrarre al martirio uomini e donne, bambini e anziani di religione ebraica. Nonostante l'odio insanabile, che perseguitò le famiglie ebree, e la guerra, che dilaniò le relazioni tra chi, a un tratto, si trovò a essere additato come "il diverso", Nino e Giosuè riuscirono a tenere saldo il loro legame. Nino racconta gli anni intensi del secondo conflitto mondiale, come in un diario, in prima persona. Il suo passare da spensierato adolescente, che vive con la sua famiglia il tranquillo alternarsi delle domeniche con gli amici e gli impegni scolastici, a unico uomo di casa. La guerra priva Nino del padre, del fratello maggiore, del primo amore, della fiducia in un futuro da ricostruire con coraggio, affrontando le paure del presente con la forza della fratellanza e della solidarietà. L'insegnamento è che, quando si riescono a superare gli atavici pregiudizi che pongono irrazionalmente gli uomini l'uno contro l'altro, diviene possibile riscoprire il significato della parola pace.